PIAN DEL VESCOVO

PIAN DEL VESCOVO


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PIAN DEL VESCOVO


Il quadrante nord-occidentale della necropoli include Pian del Vescovo, prospiciente la riva destra del Biedano, dove si trova la maggiore concentrazione di tombe. Nel 1915 in questa zona si è focalizzata l’attività di indagine e studio degli archeologi dell’Istituto Germanico di Roma che hanno prodotto un’ampia documentazione grafica e fotografica

Sul pianoro si trovano i tumuli circolari mentre il pendio esposto a occidente è completamente occupato da monumenti funerari rupestri disposti su ordini paralleli. Tra questi spiccano la grande tomba arcaica “a casa” con tetto displuviato e le tombe a dado presso il Ponte della Rocca. Nei pressi della grande tomba “a casa” ma più in basso vi è una tomba di età ellenistica, di minori dimensioni, che ricorda anch’essa l’architettura domestica con un tetto a due falde e presenta presso l’ingresso l’iscrizione Fel Usuie. Da Pian del Vescovo provengono alcune sculture in peperino oggi custodite nelle collezioni dei musei statali: tre leoni e la testa di una sfinge. Nello stesso settore ma sul pianoro opposto al di là del Biedano, lungo la strada che collegava Blera con Tarquinia, vi sono le aree sepolcrali della Madonna della Selva e Santa Barbara e quella del Pariano. Qui i vari tipi di tombe a fossa a tumulo e rupestri databili tra l’VIII e il IV sec. a.C., nel corso del tempo sono state in gran parte violate o cancellate dai lavori agricoli. Da una delle tombe del Pariano proviene l’iscrizione ta muthna Marces Spurinas (questo sepolcro è di Marce Spurina) incisa su un sarcofago di peperino conservato nei magazzini del Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia. Sempre sul lato destro del Biedano è visibile il gruppo delle tombe che occupano le pendici meridionali di Petrolo dal Ponte della Rocca fino alla Lega, Palombara e Carnivale. Tra il tratto urbano della Via Clodia che scende da Petrolo e si raccorda a quello suburbano, che passa a mezzacosta, prima del Ponte del Diavolo e la riva destra del Biedano, la rupe presenta monumenti funerari del tipo a dado di grandi dimensioni (VI – V sec. a.C.) ma in gran parte crollati. Procedendo verso l’odierno abitato di Blera, in località la Lega e Palombara tra le numerose tombe di epoca più tarda (IV – II sec. a.C.) è stata recentemente scoperta un’area sacra.


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